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Accusato di omissione di soccorso, ma era rimasto incastrato nell’auto: assolto dopo sei anni

Una volta in sicurezza il frusinate si allontanò dal luogo dell’incidente, pochi attimi prima dell’arrivo dell’ambulanza del 118, e per tale motivo scattò una denuncia d’ufficio.

Accusato di omissione di soccorso dopo un incidente, ma era rimasto incastrato nell’auto e dopo più di 6 anni dal sinistro è stato assolto. La Corte d’Appello di Roma, sez. penale, con sentenza del 27 giugno scorso, riformando la sentenza di condanna primo grado emessa dal Tribunale di Frosinone, ha assolto F.C., finito sotto processo per essersi allontanato dal luogo di un sinistro stradale con feriti. Il quarantenne frusinate, nel maggio 2018, percorrendo la via Casilina a Frosinone, tamponò violentemente un veicolo che aveva frenato bruscamente per l’attraversamento improvviso di un cane poi investito. F.C. dopo l’impatto, era finito con l’auto nella scarpata adiacente la strada e rimasto chiuso all’interno dell’abitacolo, tanto da essere stato soccorso dal conducente antagonista che lo aiutò ad uscire dal veicolo.

Una volta in sicurezza il frusinate si allontanò dal luogo dell’incidente, pochi attimi prima dell’arrivo dell’ambulanza del 118, e per tale motivo scattò una denuncia d’ufficio per violazione dell’art. 189 del Codice della Strada che punisce coloro che si allontanano dal luogo di un sinistro con feriti al fine di non consentirne l’identificazione. Secondo l’ipotesi accusatoria F.C. si era allontanato perché probabilmente in stato di ebbrezza alcolica e per evitare gli accertamenti che avrebbero potuto aggravare la propria posizione. F.C., assistito e difeso dall’Avv. Dario Simonelli, si è dapprima rivolto al Giudice di Pace riottenendo la patente di guida sospesa ma è stato poi condannato in sede penale dal Tribunale di Frosinone alla pena di quattro mesi di reclusione, con applicazione delle attenuanti ma senza concessione di alcun beneficio di legge e senza concessione della sospensione condizionale della pena.

La Corte di Appello di Roma, dopo l’appello proposto dalla difesa, rivalutato il comportamento complessivo dell’imputato, ha invece riformato la sentenza di primo grado assolvendo l’automobilista per tenuità del fatto e revocando le sanzioni accessorie.

Fonte: Frosinone Today